Curtiosità e Notizie

Savor
(E' Savor, Savour)
Marmellata - Mostarda
derivata dalla Saba 


Savor derivato della Saba romagnola

Il Savor, in dialetto "savôr", è un dolce povero che si
preparava nella famiglie contadine
un'antica marmellata diffusa un tempo
soprattutto in Romagna.
Il Savor (E' Savor, Savour) preparato nel periodo
immediatamente successivo a quello della vendemmia,
è strettamente legato alla preparazione della saba,
dalla quale dipende in tutto e per tutto. Un tempo,
si poneva in contenitori di terracotta e sigillati.


 

Caratteristiche della Saba o Sapa di Romagna:

 
Colore bruno scuro; densità tale da mantenere una
scorrevole sciropposità, sapore dolce e profumo
gradevole ed intenso.

 

 

Abbinamenti:

Come condimento per fagioli, castagne e ceci,
per bagnare ravioli e tortelli, crostate di frutta,
per impastare il compenso dei ravioli di castagne,
per i Sabadoni in Romagna,
nella preparazione invernale della frutta cotta
o mostarda o composta di frutta che in
Romagna si chiama Savor.

Scalogno di Romagna IGP

 

Lo scalogno di Romagna
Il vero scalogno romagnolo è coltivato senza additivi chimici e deve riportare il marchio IGP

 

Zona di produzione dello Scalogno Romagnolo
Province di Ravenna, Forlì Cesena e Bologna


A Riolo Terme si tiene la Fiera dello Scalogno

 

Abbinamento cibi per lo scalogno di Romagna:

E' usato spesso nella preparazione di salse
e ragù romagnoli, oppure soffritti per sughi,
ripieni, farciture e per insaporire carni bollite
e stracotti.

Scalogno di Romagna IGP

Il termine scalogno deriva da Ascalon,
il nome della città in Palestina che pare aver dato
i natali a questo vegetale.
Il suo utilizzo in cucina iniziò a diffondersi nel
Rinascimento, grazie al successo che incontrò
sopratutto presso le corti aristocratiche.

Ortaggio della famiglia delle Liliacee, come
l'Aglio e la Cipolla, lo scalogno di Romagna
non subisce trattamenti  che non siano naturali:
per la sua coltivazione in Romagna non si ricorre
a fertilizzanti chimici o fitofarmaci, al fine di preservare
le caratteristiche identificative del prodotto e difendere
l'ambiente in cui cresce.
Si coltiva su terreni ricchi di sostanze nutritive, soleggiati
e adeguatamente innaffiati.
La semida dello Scalogno di Romagna avviene nei mesi
invernali, mentre la raccolta si effettua in estate;
Lo scalogno romagnolo si trova in commercio
da Luglio in poi.

Come si consuma lo Scalogno di Romagna:
Lo Scalogno svolge un indubbio ruolo salutare
offrendo una serie di benefiche proprietà naturali:
è disintossicante, ha proprietà diuretiche, svolge
funzioni antiossidanti grazie al suo contenuto in
selenio ed è ricco di vitamine A e C, quest’ultima
presente solo se consumato crudo.
Lo scalogno di Romagna è un alimento molto versatile che entra
in un elenco sterminato di ricette. Esprime la sua duttilità
nei condimenti in genere, conferendo ai piatti morbidezze
e aromaticità di notevole garbo ed eleganza.
Si utilizza nella preparazione di salse, sughi, zuppe,
soffritti, ripieni, farciture e in accompagnamento a
brasati, stufati, arrosti, carni bollite, stracotti e cacciagione.

Lo Scalogno romagnolo come si conserva:
Lo Scalogno di Romagna va conservato in un
ambiente fresco, asciutto e ben ventilato.
Si deve evitare di conservarlo in frigorifero e
di riporlo in confezioni impermeabili che lo
conducono ad una sicura decomposizione,
mentre il congelatore garantisce una sua
conservazione ottimale anche per lunghi periodi.

Il marchio di riconoscimento dello Scalogno di Romagna Igp

Sulle confezioni di Scalogno di Romagna Igp
viene applicato un cartellino che riporta in alto
la scritta a forma di arco “Scalogno di Romagna”
recante al suo interno il marchio comunitario
giallo-blu stellato identificativo delle Igp.
Sopra si trova l’immagine stilizzata del prodotto
e a inizio pagina uno scorcio della cittadina di Riolo Terme.
Sul retro viene riportato il nome del prodotto,
i riferimenti normativi del riconoscimento,
il nome dell’organismo di controllo “Check Fruit
con gli estremi dell’autorizzazione ministeriale
e il nome del confezionatore.

Il Caffettone E Cafiton

 

 

 E Cafiton - Il Caffettone di Romagna
Bevanda liquorosa a base di caffè con infusi di erbe

Caratteristiche del Caffettone:
Bevanda liquorosa a base di caffè con infusi di
erbe difficili da conoscere anche in Romagna.
Nei luoghi di incontro tra romagnoli viene bevuto
dove ancora viene servito nella tradizionale
preparazione del " E Cafìton " essa  purtroppo
non è diffusa, ne tra la gente di Romagna,
ne tra i negozi delle città e paesi romagnoli.
In sostanza di questo Caffettone si sa molto poco,
perchè l'antica ricetta tradizionale del cafiton
rimane in qualche modo ben custodita da chi
la sa preparare.

Formaggio di Fossa Sogliano al

Rubicone

 

Formaggio di Fossa della Romagna
Il Formaggio di Fossa è un prodotto tipico di Sogliano al Rubicone

 

Zona di produzione del formaggio di fossa:

Forlì Cesena - Rimini - Pesaro
Sogliano al Rubicone


Abbinamenti con il formaggio:

E' uno degli ingredienti dei Passatelli e,
se lungamente stagionato, è un ottimo formaggio
da grattugiare. Le forme molto mature ben si
accompagnano con vini dolci e amabili.

Mastlaz Antico Vino Romagnolo

 

Il Mastlaz è un dolcissimo vino Settembrino che a Montegelli
viene preparato in occasione della festa della Madonna del Rosario.

Il Mastlaz

Questa particolare specialità romagnola,
viene preparata nel periodo di Settembre
per la sagra di Montegelli. Il mastlaz si prepara utilizzando
la prima uva matura di Settembre, viene spremuta in un mastello
che in dialetto romagnolo si chiama Mastlaz
da cui deriva il nome del succo d'uva ( Mastlaz )
Il Mastlaz si beve quando ancora la fermentazione
non è del tutto avvenuta, così da ottenere un succo di vino
molto dolce e dal profumo gradevolissimo.
I contadini romagnoli della zona,
assaggiano il Mastlaz con competente interesse
perché ne traggono preziose indicazioni
sulla qualità dei vini romagnoli che si andranno a vendemmiare.

Sugali

Il Sugolo

L'altra sera sul divano, mentre guardavo la tv, mi è venuto in mente questo budino, che mi preparava sempre la nonna Wanda. Lei, amante del vino e dell'uva, Emiliana Doc, che raffreddava il brodo con il vino nero, che preparava i tortellini piu buoni del mondo, che si metteva in un angolo ed in due minuti c'eran sul tavolo tagliatelle fresche per tutti.
E preparava anche il Sugolo, specialità sia Emiliana che Mantovana, cambiano un po di ingredienti da quel che ho visto, e la preparazione, ma il principio è sempre quello di creare una sorta di budino di uva.
Da quando non c'è piu la nonna, non si è piu fatto. Una volta si trovava facilmente anche nei banconi frigo dei supermercati, ora, almeno qui, non si trova piu.
Cosi, presa dalla nostalgia, ho deciso di farlo io.
1kg di Uva Fragola,
50g di zucchero
3 cucchiai di farina

Lavare l'uva fragola, togliere tutti gli acini dai grappoli e metterla in una pentola a fuoco lento.

Quando la pelle dell'uva sarà tutta crepata (da qui la "crepada) togliere dal fuoco e filtrare il mosto.

Rimettere il sugo cosi sul fuoco aggiungendo la farina, e lo zucchero (assaggiare prima di versarlo tutto perchè l'uva fragola è gia dolce di suo).

Far addensare fino a piacimento e mettere poi in coppette apposite.
Una volta raffreddato metterlo un po in frigorifero...secondo me freddo e mangiato il giorno dopo è molto piu buono.


Dialetto Romagnolo


Caratteristiche del Dialetto romagnolo

 


Il dialetto romagnolo è un dialetto della lingua emiliano-romagnola parlato in Romagna e nella Repubblica di San Marino; è caratterizzato
da un forte rilievo delle consonanti nelle parole e da una notevole moltiplicazione dei fonemi vocalici (rispetto all'italiano, che ne ha solo 7). Esistono comunque varie forme del dialetto romagnolo stesso.
Ad esempio quello di Ravenna è abbastanza differente da quello Forlì ma anche da quello di Cesena e Rimini. Linguisticamente, il centro è rappresentato dalla zona di Forlì e Faenza, mentre, a mano a mano che ci si sposta verso la periferia dell'area linguistica romagnola, le caratteristiche si vanno facendo sempre meno peculiari.

In particolare, Dante Alighieri,
nel De vulgari eloquentia vede
nella città di Forlì il "meditullium"
della Romagna, cioè la sua zona centrale, anche dal punto di vista linguistico. Si noti, infatti, che anche tra faentino e forlivese esistono delle differenze.Sono dialetti ancora romagnoli quelli di parte delle Marche e della Repubblica
di San Marino, ad esempio il Montefeltrino e il Sammarinese che possono essere considerati a tutti
gli effetti varianti del dialetto romagnolo comprese le parlate..

..di buona parte delle località della provincia di Pesaro e Urbino settentrionale. Altre località a lingua romagnola sono la città di Imola che si trova al confine della provincia di Bologna e alcuni paesi della provincia di Ferrara confinanti con la provincia di Ravenna come ad esempio la città di Argenta in cui coesistono sia abitanti a cultura romagnola che abitanti a cultura Ferrarese.

Ferrara invece rientra nel gruppo di provincie a dialetto emiliano, parlato nella regione storica dell'Emilia, che coincide pressapoco con le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, e parte della provincia di Bologna (fino al fiume Sillaro, al di là del quale ha inizio la Romagna).

Alcune aree dell'Appennino romagnolo risentono, invece, fortemente del Toscano. È la cosiddetta "Romagna Toscana", tuttavia la situazione lungo l'area di confine risulta essere piuttosto eterogenea comprendendo zone a lingua mista dove sono in auge inflessioni e vocaboli appartenenti ad entrambi i dialetti come nei paesi di Palazzuolo sul Senio e Marradi.